La Chiesa di Santa Vittoria

L’antica chiesa di Santa Vittoria è ubicata nel centro storico di Sarroch, in piazza Repubblica, vicino alla nuova parrocchiale, alla quale si accede per mezzo di una scalinata dalla stessa piazza. Entrambe sono intitolate alla vergine e martire Vittoria.[ENGLISH VERSION]


IL LEGAME CON SINNAI E LA STORIA DELLA SANTA MARTIRE. Tutto ciò che si sa della Santa, si basa sulla sua tradizione in Sinnai di cui era l'antica "prima patrona". Questa Santa era una giovinetta Cagliaritana che scoperta di essere cristiana venne portata ai piedi del monte "Iola", in alto di Sinnai, per esservi decapitata,sotto l'imperatore Adriano. La località dove avvenne il martirio della Santa conserva ancora il nome di "S.Itroxia", nome corretto con l'andare dei secoli: Ittroxa, Ittroxia, Ittoria, Vittoria e Victoria. Documenti storici rilevano che quando i monaci Vittorini di Marsiglia vennero a Sinnai, vi trovarono "l'antico culto di Santa Vittoria" e in suo onore costruirono sulla collinetta di Sinnai una grande Chiesa, che nel tempo venne distrutta da un fulmine e nessuno diede più mano a riedificarla fino alla seconda metà dell' 800. (Fonte: www.ParrocchiaSantaVittoria.org)
IL CAMMINO DI SANT'EFISIO. Il primo maggio, in occasione della festa di Sant’Efisio, il simulacro del Santo raggiunge Sarroch per trascorrervi la notte e ripartire l’indomani mattina in direzione di Nora. Durante la notte il cocchio che trasporta il simulacro del Santo riposa presso l’antica casa Mascia, per volere del primo proprietario Efisio Mascia che nel suo testamento lasciò indicazioni affinché si continuasse ad onorare il suo voto di ospitalità. Oggi la messa solenne viene celebrata nella nuova parrocchiale. 
STORIA DEL MONUMENTO. La nuova parrocchiale di Santa Vittoria venne edificata negli anni Settanta del Novecento in prossimità di quella più antica, dello stesso titolo. L’antica chiesa di Santa Vittoria è documentata fin dai primi decenni del XVIII secolo. Una serie di modifiche e l’acquisizione da parte del Comune di Sarroch nella seconda metà del Novecento ne hanno modificato la funzione, decretandone l’utilizzo come Museo Civico. Qualche anno fa è stata riconsacrata e riportata al suo antico utilizzo.
PIANTA. L’antica parrocchiale di Santa Vittoria presenta una semplice pianta longitudinale a tre navate, priva di abside. Anche la nuova parrocchiale è a tre navate. Strutture L’aula dell’antica parrocchiale si presenta divisa da archi a sesto acuto su pilastri. La copertura è lignea. La facciata, realizzata alla fine del XVIII secolo, è scandita in tre parti da lesene tra le quali si apre il portale d’ingresso. Al di sopra di quest’ultimo si aprono un rosone e due nicchie. Il campanile che sovrasta la facciata risale anch’esso alla fine del XVIII secolo. La nuova parrocchiale è un edificio moderno, privo di elementi di rilievo.
ARREDI LITURGICI. Nell’antica parrocchiale si conserva la mensa dell’altare maggiore, realizzata entro il 1744 in marmi policromi. Entro la metà del XVIII secolo risulta eseguito anche il bel paliotto con decori floreali ad intarsio. Ai primi del XX secolo risale un pulpito, marmoreo anch’esso, sorretto da un pilastrino e composto da cassa a tre pannelli decorati con motivi fitomorfi e un medaglione bronzeo recante l’effige di Santa Vittoria sulla parte frontale. Fino agli anni Sessanta del Novecento la chiesa custodiva al suo interno un capitello marmoreo di età romana, rilavorato nella prima metà del XII secolo per fungere da acquasantiera, oggi nella nuova parrocchiale a sinistra dell’ingresso. La chiesa novecentesca custodisce inoltre parte degli argenti e alcune statue lignee provenienti dall’antica parrocchiale. Si ricordano il Reliquiario di Santa Vittoria, del XVIII secolo, e quello ottocentesco del Lignum Crucis, con gli strumenti della Passione di Cristo.
L'ACQUASANTIERA CON IL TETRAMORFO. L’acquasantiera dell’antica parrocchiale, oggi all’ingresso della nuova, è ricavata da un capitello marmoreo di età romana, che nella prima metà del XII secolo venne rilavorato con il tetramorfo. È sostenuta da una porzione di colonna strigilata di epoca romana e reca scolpiti i quattro simboli degli Evangelisti: l’uomo di Matteo, il leone di Marco, il toro di Luca, l’aquila di Giovanni. Lo scultore rivela modi tecnico-formali propri dell’arte romanica.
(Fonte: "Chiese antiche e moderne lungo la via di Sant'Efisio", Comune di Sarroch, a cura di Roberto Coroneo)
Per approfondire: L'acquasantiera romanica nella parrocchiale di Santa Vittoria

LA FESTA. Ogni anno, intorno alla metà di settembre, la comunità si riunisce per festeggiare la propria patrona con riti religiosi e civili che comprendono una nutrita programmazione di eventi di cultura e spettacolo.








COME ARRIVARE

Post popolari in questo blog

La Villa d'Orri: storia e caratteristiche dell'unica villa reale in Sardegna

S'Antiga Buttega de Sarroccu

La leggenda di Genniauri

Sarroch e la sua storia

Storia e curiosità della Villa Brundu e delle personalità che l'hanno abitata